Il genere Pleione
Il genere Pleione raggruppa circa 20 specie di piccole orchidee montane, in generale terrestri (occasionalmente litofite), provenienti dall’Asia (India, Cina, Tibet, Nepal, Birmania, Laos, Tailandia, Bangladesh, Bhutan). Le orchidee sono composte da piccoli pseudobulbi che vivono solo per 1 anno, producendone altri che l’anno successivo continueranno il ciclo. Le specie di questo genere sono principalmente le piante da clima intermedio / intermedio-freddo, e patiscono le temperature che superano +26°C.
Per avere successo con la coltivazione delle Pleione, è importante sapere le particolarità del loro ciclo vegetativo annuale, che sarà descritto in dettagli in questo articolo. 🙂
Ciclo vegetativo
In primavera lo pseudobulbo che ha trascorso l’inverno comincia a produrre i getti laterali (i futuri pseudobulbi) dai germogli formati alla sua base nella stagione precedente. Questi getti producono i fiori (un fiore per getto). Quando il fiore è già aperto, intorno all’infiorescenza comincia a formarsi la foglia e sotto escono le radici. Poi il fiore appassisce, la foglia arriva alla sua dimensione massima, le radici diventano tante, e durante questa stagione di crescita la base dell’ex infiorescenza si trasforma in uno pseudobulbo. Alla fine della stagione lo pseudobulbo appena formato si stacca dallo pseudobulbo madre, il quale deperisce gradualmente. Ogni pseudobulbo madre può generare fino a 5 nuovi pseudobulbi di varie dimensioni dalla sua base e 2-3 getti dalla punta. Gli pseudobulbi appena formati possono già presentare i germogli dei futuri “figli” alla loro base, oppure questi germogli si svilupperanno durante il periodo di riposo invernale. Alla fine dell’autunno si raccolgono tutti gli pseudobulbi e getti formati durante quest’anno (che avranno già perso le foglie preparandosi per il periodo di riposo), si puliscono dai rimasugli del substrato e dai tessuti morti, si mettono nelle buste di carta e si collocano al fresco (4-6°C), dove stanno fino all’inizio della primavera. Io consiglio anche di spruzzare leggermente le buste 1 volta al mese, per evitare che i bulbi si rinsecchiscano troppo. Alla fine di gennaio / inizio di febbraio bisogna cominciare a controllare frequentemente gli pseudobulbi, e appena si vede il gonfiore e la crescita dei germogli, bisogna togliere i bulbi dalle buste e piantarli, posizionandoli in vasetti posti in un luogo a temperatura moderata (10-16°C) e con luce medio-bassa (9000-11000 lux sono sufficienti). A questo punto le bagnature devono essere molto moderate, perché non ci sono ancora le radici capaci di assorbire l’acqua. Le radici si svilupperanno dalla base dei getti nuovi prodotti dai germogli dello pseudobulbo, e solo quando si intravedono, si aumentano le bagnature.
È anche possibile lasciare gli pseudobulbi nei loro vasetti per l’inverno e portati in una cantina o in una veranda vetrata non riscaldata. In questo caso è meglio coprirli con un po’ di erba secca (precedentemente lavata e sterilizzata nel microonde) per garantire il relativo buio. Il substrato si spruzza molto leggermente ogni 2-3 settimane per innalzare l’umidità d’aria intorno agli pseudobulbi. A febbraio inizia il monitoraggio settimanale delle condizioni di bulbi, e quando si vede che i germogli alla loro base cominciano ad ingrossare, si tolgono i bulbi dal vaso, si puliscono dalle radici vecchie e dallo sporco, e si piantano nel substrato fresco. A questo punto non serve più l’erba per coprire la pianta, e il vaso viene messo in un luogo a temperatura moderata (10-16°C) e con luce medio-bassa (9000-11000 lux), come era già indicato prima.
Ecco uno pseudobulbo che sta passando l’inverno. In rosso è evidenziato un germoglio formato alla fine della stagione precedente.
Non tutti gli pseudobulbi fioriscono in primavera, ma solo quelli che avevano raggiunto le dimensioni di uno pseudobulbo adulto. Tutti gli altri avranno bisogno del ciclo di 2-3 anni prima di generare i pseudobulbi capaci di fiorire.
In questa foto si vede benissimo che non tutti gli pseudobulbi sono fioriti. Alcuni hanno solo la foglia in formazione.
È importante sapere che il passaggio della Pleione dalla fase di crescita alla fase di riposo non è possibile senza le temperature stagionali adeguate. Per questo è meglio coltivare questa orchidea all’aperto da quando le temperature notturne superano +12°C fino alla fine di autunno, quando le temperature scendono fino a +4-5°C. Teniamo presente che la Pleione non deve mai subire le temperature sotto 0°C.
Pubblicato il 21 gennaio 2015, in Generi di orchidee, Orchidee terrestri con tag ciclo, Pleione, rinvaso, riposo, vegetativo. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 2 commenti.
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