Paphiopedilum armeniacum
Dopo una lunga pausa ricomincio con le pubblicazioni. 🙂 Oggi parliamo di una delle specie più curiose del genere Paphiopedilum: la Paphiopedilum armeniacum. Questa specie, proveniente dalla provincia di Yunnan, Cina, è stata descritta relativamente poco tempo fa, nel 1982. In natura si trova sulle rocce, spesso su quelle calcaree, nelle foreste lungo i fiumi (in particolare il fiume Nujiang) ad un’altitudine di 800-2000 metri. È un’orchidea molto appariscente per quanto riguarda la sua fioritura: nonostante le dimensioni contenute della pianta (le foglie arrivano a 10-15 cm in lunghezza), il fiore color giallo acceso ha 7-8 cm in diametro. Ha anche un modo di crescere molto curioso che assomiglia un po’ a quello delle fragole: produce i getti nuovi sia direttamente dalla base della pianta madre, sia in punta di un rizoma che può essere lungo fino a 15 cm.
Classificazione
Famiglia: Orchidaceae Sottofamiglia: Cypripedioideae Tribù: Cypripedilinae Sottotribù: Cypripediodeae Genere: Paphiopedilum Specie: Paph. armeniacum
Collocamento
Come tutte le Paphiopedilum, questa specie è semi-terrestre: non si adatta alla coltivazione “a radice nuda”. Il substrato, però, deve essere abbastanza vaporoso per permettere alle radici di respirare. In particolare le radici della Paphiopedilum armeniacum sono molto sensibili ad accumuli di sali minerali nel substrato e a ristagni d’acqua: la presenza degli ultimi destina la pianta alla morte. Considerando tutto quanto, il substrato ideale è la corteccia di medie dimensioni (2-4 cm), con una possibile aggiunta di conchiglie tritate per aumentare l’alcalinità del substrato. Alcuni aggiungono un po’ di sfagno, ma io lo sconsiglierei: lo sfagno crea un ambiente acido, assolutamente non gradito dalla Paphiopedilum armeniacum. Rinvasando questa specie, dobbiamo fare attenzione a non lasciare la base delle radici esposta all’aria: devono essere ben coperte dal substrato.
Come vaso è indispensabile sceglierne uno poco profondo: al massimo 10-12 cm. In più, deve anche essere abbastanza largo, poiché questa specie tende a produrre crescite nuove ad una notevole distanza (10-15 cm) dalla pianta madre. A mio parere, viste tutte queste necessità, il vaso ideale sarebbe un basket largo di plastica o legno, che sarebbe anche perfetto dal punto di vista dell’arieggiamento.
Nel periodo quando le temperature notturne sono sopra +8°C e quelle diurne sopra +14°C, è consigliabile collocare la Paphiopedilum armeniacum all’aperto, scegliendo una posizione semi-ombreggiata, protetta dai raggi diretti del sole e dalle piogge.
Luce
È una delle Paphiopedilum più esigenti nei confronti della luce. Per il suo benessere sono necessari 18000-20000 lux. Comunque, il sole diretto non è gradito e può provocare le bruciature, quindi è importante schermarlo. Il fotoperiodo ideale è di 12 ore.
Temperatura
È una specie da serra intermedio-fredda. Le temperature estive devono essere di +23-24°C di giorno e +15-16°C di notte, mentre in inverno ha bisogno di +15-17°C di giorno e +4°-5C di notte. Se non c’è la possibilità di garantire le temperature notturne così basse, devono comunque essere al massimo su +8-10°C.
Umidità d’aria
Essendo coltivata in vaso, la Paphiopedilum armeniacum cresce bene anche con 55-60%. Se però l’umidità scende sotto 45%, la pianta patisce.
Bagnatura
Durante il periodo di crescita (da marzo a ottobre) questa specie si bagna quando il substrato diventa quasi asciutto. In inverno è indispensabile fornire alla pianta le condizioni in cui potrebbe riposare: temperature basse e poca acqua. Le bagnature si sostituiscono con le spruzzature leggere giornaliere della parte superficiale del substrato. Il periodo di riposo dura 2-3 mesi, dalla fine di novembre alla fine di gennaio / metà di febbraio. Quando le temperature si rialzano, si aumentano gradualmente anche le bagnature. Nel frattempo l’orchidea dovrebbe cominciare a produrre steli floreali o getti nuovi.
Concime
La Paphiopedilum armeniacum si concima ogni 3 bagnature con 1/4 della dose indicata sul flacone di un apposito concime liquido per le orchidee. Le concimazioni avvengono solo durante il periodo di crescita. Mentre la pianta è a riposo, le concimazioni si sospendono del tutto.
Fioritura
La fioritura è indotta dal periodo di riposo che l’orchidea trascorre nei mesi invernali. I mesi tipici per la fioritura sono da febbraio ad aprile. La Paphiopedilum armeniacum produce steli floreali dal centro della rosetta. Ogni stelo porta un fiore.
Dove comprarla
Attualmente è disponibile da Schwerter Orchideenzucht (vai alla sezione Link utili).
Pubblicato il 4 novembre 2014, in Orchidee botaniche, Schede orchidee con tag armeniacum, bagnatura, concime, fioritura, luce, Paphiopedilum, riposo, substrato, temperatura, umidità, vaso. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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