Phalaenopsis mannii

Phalaenopsis_manniiIl territorio su cui si trova in natura la Phalaenopsis mannii è molto esteso: i suoi paesi di provenienza sono Nepal, Bhutan, Birmania, Vietnam, Cina meridionale, e anche la zona dell’Himalaya orientale e gli stati indiani di Assam e Sikkim. È proprio in Sikkim che è stata scoperta nel 1868 da Gustav Mann, botanico e collezionista tedesco, e nel 1871 è stata descritta come specie. Il suo habitat naturale sono i boschi umidi sempreverdi, dove cresce sugli alberi ad un’altitudine di 500-1500 metri. È un’orchidea monopodiale di medie dimensioni, le sue foglie arrivano a 20-35 cm in lunghezza.

Classificazione

Famiglia: Orchidaceae  Sottofamiglia: Epidendroideae   Tribù: Vandeae   Sottotribù: Aeridinae Genere: Phalaenopsis    Specie: Phal. mannii

Collocamento

Di solito la Phalaenopsis mannii si coltiva in vaso, con la corteccia di pino di dimensioni di 2-4 cm come substrato. Il vaso deve essere trasparente, per facilitare il controllo del substrato e delle radici. È anche possibile coltivarla a radice nuda su una zattera, mettendo uno strato di sfagno sotto le sue radici.

Questa specie non viene portata all’aperto neanche d’estate, poiché preferisce ambienti stabili per quanto riguarda l’umidità dell’aria.

Temperatura

Si adatta bene alle condizioni intermedie d’inverno e intermedio-calde d’estate. Consiglio +27-29°C di giorno e +22-23°C di notte d’estate e +21-23°C di giorno e +12-13°C d’inverno. Lo sbalzo tra giorno e notte deve essere più grande in inverno.

Umidità d’aria

Gli esemplari in vaso necessitano di 60-65%, quelli a radice nuda – 75-80%.

Luce

La Phalaenopsis mannii cresce bene sotto 12000-14000 lux. Il fotoperiodo ideale è di 12 ore.

Bagnatura

Da marzo a settembre la Phalaenopsis mannii richiede bagnature abbondanti e frequenti, specialmente nei mesi estivi. Si bagna appena il substrato è diventato quasi, ma non del tutto, asciutto. A ottobre le bagnature cominciano a diminuire, e da novembre a febbraio, assieme all’abbassamento delle temperature, si riducono fino a lasciare l’orchidea nel substrato completamente asciutto per 3-4 giorni tra una bagnatura e l’altra. In questo periodo la pianta riposa; le quantità d’acqua ricevute durante le bagnature non devono essere abbondanti, devono bastare a malapena per inumidire il substrato. Nei giorni “di asciutto” è consigliabile vaporizzare leggermente il fusto e le radici aeree dell’orchidea ogni mattino. A febbraio le bagnature, assieme alle temperature, si aumentano un po’ per arrivare ai livelli normali a marzo.

Concime

La Phalaenopsis mannii si concima solo da marzo a ottobre, utilizzando 1/2 della dose indicata sul flacone di un apposito concime liquido per le orchidee. Le concimazioni avvengono ogni 3 bagnature. Prima di concimare l’orchidea è importante bagnarla: il concime deve essere applicato solo alle radici già umide per evitare le eventuali bruciature.

Fioritura

Le infiorescenze vengono formate in primavera / estate. Se l’esemplare è in salute, può produrre fino a 5 infiorescenze per stagione. Ogni infiorescenza porta fino a 70 fiori leggermente profumati, di 4-5 cm in diametro. Le fioriture sono stimolate dal periodo di riposo che la pianta trascorre in inverno, caratterizzato da temperature più basse (sezione Temperatura di questo articolo) e quantità d’acqua contenute (sezione Bagnatura).

Dove comprarla

In Italia attualmente si trova da Nardotto e Capello; è anche disponibile nei cataloghi dei rivenditori tedeschi (Schwerter Orchideenzucht ecc).

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Pubblicato il 3 settembre 2014, in Orchidee botaniche, Schede orchidee con tag , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 3 commenti.

  1. Ho notato che se in inverno aumentiamo i lux (> 20.000lux) seguendo le indicazioni sulle bagnature e temperature indicate nella scheda,la pianta produce più steli. Gli steli crescono nella direzione della luce (in orchidario con luce artificiale) quasi a ricercare la massima intensità possibile. I boccioli si sono formati a pochi cm dalla fonte luminosa dove vengono prodotti molti lux.

  2. Ciao Riccardo 🙂

    E’ davvero interessante questa tua osservazione. Ho coltivato due esemplari della Phalaenopsis mannii, ma non ho notato un bisogno eccessivo di luce: stavano bene e fiorivano sotto i livelli tipici delle Phal. Non ho sperimentato con l’aumento dei lux, quindi ti ringrazio per la condivisione della tua esperienza!

  1. Pingback: Phalaenopsis Linda Cheock (mannii x equestris) – diarid'orchidee

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