Il genere Epidendrum
È uno dei generi più ampi, che attualmente raggruppa più di 1,100 specie, e specie nuove continuano ad essere aggiunte alla sua lista. È curioso che all’inizio il genere Epidendrum consisteva di tutte le specie di orchidee che erano conosciute: nel 1763 Carl Linnaeus, il famosissimo botanico e zoologo svedese, ha dato il nome Epidendrum (che in greco sarebbe Epidendron, “su alberi”) a tutte le orchidee epifitiche scoperte fino a allora. Adesso, ovviamente, è basato soltanto sulle somiglianze morfologiche tra le specie che lo costituiscono. 🙂
Visto il numero impressionante di specie, è facile capire perché questo genere è molto vario per quanto riguarda il modo di crescita, preferenze di temperature, dimensioni, colore dei fiori, ecc. Comprende le specie epifite, litofite e addirittura semi-terrestri; ci sono i giganti che arrivano a 2 metri di altezza e i nanetti di pochi centimetri; alcune specie sono da serra intermedio-calda, altre da serra intermedia o addirittura fredda. Comunque, ci sono alcune caratteristiche che uniscono questa varietà di orchidee.
Le Epidendrum sono orchidee simpodiali, ma non possiedono pseudobulbi. Sono composte da steli ricoperti di foglie che possono essere eretti (E. nocturnum) oppure struscianti (E. peperomia). Producono le infiorescenze dalla parte superiore dello stelo, i fiori sono spesso profumati. Una caratteristica che appartiene a tutte le Epidendrum è il fatto che il labbro del fiore cresce dall’apice della colonna, che da anche l’aspetto unico ai fiori di orchidee di questo genere. Nella maggior parte dei casi non necessitano di alcun periodo di riposo per fiorire o crescere. In natura sono distribuite nelle regioni subtropicali e tropicali in Nord e Sud America, tante popolano zone premontane o montane (fino a 3000 metri). Molte specie da alta quota rifiutano la coltivazione e quindi non sono disponibili né in commercio né in collezioni private.
Per quanto riguarda le loro preferenze in coltivazione, sono troppo diverse da specie a specie, e non si può sommarle come per tanti altri generi. L’unica caratteristica in comune è che quasi tutte le specie del genere Epidendrum amano molta luce, alcune fino ad arrivare alla necessità del sole diretto per 8 ore al giorno.
I generi di orchidee che sono stati spostati nel genere Epidendrum: Amphiglottis, Anocheile, Auliza, Didothion, Diothonea, Dothilophis, Doxosma, Epicladium, Epidanthus, Epidendropsis, Exophya, Hemiscleria, Kalopternix, Lanium, Larnandra, Microepidendrum, Minicolumna, Nanodes, Neolehmannia, Neowilliamsia, Nyctosma, Phadrosanthus, Physinga, Pleuranthium, Pseudepidendrum, Seraphyta, Spathiger, Stenoglossum, Tritelandra.
I generi di orchidee che non sono più le Epidendrum: Anacheilium, Barkeria, Dimerandra, Caularthron, Coilostylis, Encyclia, Euchile, Hormidium, Oerstedella, Oestlundia, Panarica, Pollardia, Prosthechea, Psychilis.
GUIDE ALLA COLTIVAZIONE:
Epidendrum peperomia
Epidendrum porpax
Pubblicato il 22 agosto 2014, in Generi di orchidee con tag Epidendrum, genere. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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