Perchè l’acqua è così importante

Come tutte le piante, le orchidee utilizzano l’acqua con sostanze nutritive dissolte come fonte di nutrizione indispensabile per la crescita. L’acqua viene assorbita dalle radici e portata alle foglie dove, durante la fotosintesi, assieme all’energia della luce solare partecipa in certe reazioni chimiche, in cui vengono prodotti il glucosio, le proteine e altri elementi che costituiscono le nuove cellule. Vediamo come accade.

1. Le foglie, avendo evaporato l’acqua, inviano il segnale alle radici che le spinge ad assorbirne dal substrato o dall’aria per poi farla passare al fusto. Se la luce non è sufficiente per l’orchidea, il segnale è molto debole o assente, se invece è sufficiente, il segnale è forte.

2. Avendo ricevuto il segnale, le radici cominciano ad assorbire l’acqua accumulata nel velamen (per sapere di più sulla costituzione di radici di orchidee, leggete qui: da cosa è composta un’orchidea). Devo specificare che il velamen funziona in modo passivo, cioè, l’acqua si accumula lì da sola, senza nessun segnale da parte dell’orchidea. Il segnale serve per dare il comando alle radici di assorbire l’acqua dal velamen e trasportarla agli strati interni per poi inviarla al fusto, dove verrà trasportata dovunque ce ne sia bisogno. Quindi, come si vede, anche se bagnamo l’orchidea, non è detto che l’acqua venga utilizzata. Se non arriva il segnale, rimane nel velamen, e dopo un po’ le radici cominciano a marcire. La presenza del segnale, come ho già detto, dipende dalla luce adeguata.

3. L’acqua arriva a destinazione e, unita a diossido di carbonio (la comune anidride carbonica) con la partecipazione dell’energia del sole (di luce) genera il glucosio e l’ossigeno. Questo processo si chiama fotosintesi, ed è la base di crescita di orchidee come di tutte le piante. Il glucosio poi verrà trasportato nei punti di crescita, dove si scinderà, producendo diossido di carbonio, acqua e l’energia che è necessaria per la divisione di cellule e per la loro crescita.

Se l’acqua utilizzata per bagnature è troppo dura (contiene troppi sali di calcio e magnesio) e/o alcalina, danneggia le radici / fusto, quando viene assorbita e trasportata. I sali minerali concentrati semplicemente bruciano le cellule intorno a loro, provocando alle volte dei danni seri. Questo non è evidente subito, ma accumulandosi volta dopo volta, con il tempo arrivano alla concentrazione letale, e poi spesso per l’orchidea non c’è più niente da fare. Di conseguenza, l’acqua che usiamo per bagnare le nostre piante deve essere possibilmente demineralizzata (ma non quella per i ferri da stiro / condizionatori, perché contiene comunque delle sostanze dannose), ad esempio, tramite un impianto osmosi reversa, oppure a basso contenuto di sali minerali (alcune acque imbottigliate). I valori ideali dell’acqua sono:

pH – 5 – 6,5

dH – 2 – 7°

conducibilità elettrica – 130 – 220 µs

Le conclusioni sono queste:

1. L’acqua senza una illuminazione corretta non viene assorbita. Quindi, prima di comprare un’orchidea (specialmente, una specie botanica) bisogna verificare che siamo in grado di fornirle la luce adeguata.

2. Le orchidee si bagnano al mattino, così possono utilizzare l’acqua subito, visto che c’è luce. Se le bagnamo alla sera, rimarrà bloccata nel velamen per tutta la notte, il ché provocherà i marciumi radicali.

3. La qualità d’acqua è tanto importante quanto la sua presenza.

Per sapere di più su come si bagna un’orchidea, cliccate qui: come bagnare un’orchidea

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Pubblicato il 6 agosto 2014, in Principianti con tag , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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