Paphiopedilum sukhakulii
È una Paphiopedilum davvero particolare: il suo fiore arriva ad avere 14 cm di larghezza, mentre le dimensioni della pianta sono molto contenute: le sue foglie hanno solo fino a 13 cm di lunghezza. È endemica del Phu Luang, la zona montuosa della Tailandia nord-orientale, dove cresce ad un’altitudine di 240-1000 metri. Come tutte le altre Paphiopedilum, questa specie è un’orchidea simpodiale semi-terrestre; nel suo habitat naturale cresce sulla (ma non nella) terra sotto gli alberi, spesso lungo i fiumi.
Collocamento
La Paphiopedilum sukhakulii si coltiva solo in vaso. Come substrato il bark delle dimensioni medie mescolato al perlite e la pietra lavica sminuzzata. Evitate qualsiasi contatto delle sue radici con lo sfagno, perché non sopporta assolutamente substrati tendenti all’acido. Come vaso io consiglio di prendere quello trasparente, perché così è molto più facile controllare le condizioni delle radici e del substrato.
Nel periodo estivo, quando le temperature notturne stanno sopra 18°C, è possibile collocare questa orchidea all’aperto in una posizione semi-ombreggiata e protetta dal sole diretto e dalle piogge.
Temperatura
Questa specie appartiene alla serra intermedio-calda, e le temperature ideali sono 20-25°C d’estate e 18-22°C d’inverno. Devono sempre essere presenti gli sbalzi quotidiani di 3-4°C tra le temperature diurne e quelle notturne.
Luce
La Paphiopedilum sukhakulii non ama molta luce; necessita di 10000-12000 lux. Il fotoperiodo è di 10-11 ore.
Umidità dell’aria
Questa Paphiopedilum proviene dall’ambiente molto umido, dove l’umidità dell’aria non scende mai al di sotto di 60%; quindi in coltivazione si devono mantenere gli stessi livelli. Per sapere come innalzare l’umidità dell’aria, guardate l’apposito articolo nella sezione Tecniche di coltivazione di questo blog.
Bagnatura
La Paphiopedilum sukhakulii si bagna frequentemente da febbraio a dicembre. Il momento della bagnatura arriva quando il substrato si è asciugato molto bene ma non è ancora diventato completamente asciutto. A dicembre e gennaio invece si lascia che tra una bagnatura e l’altra la pianta rimanga 1-2 giorni (ma non di più) nel substrato completamente asciutto. Questa tecnica, insieme alle temperature un po’ più basse rispetto a quelle estive, induce la fioritura. Se lo stelo floreale è apparso durante i mesi invernali, le bagnature non si riducono, perché altrimenti c’è rischio che il fiore si secchi.
Concimazione
Questa specie si concima con 1/3 della dose indicata sul flacone di un apposito concime liquido per le orchidee. Le concimazioni avvengono ogni 3-4 bagnature. A dicembre e gennaio, insieme alla riduzione leggera delle bagnature, le concimazioni si sospendono.
La procedura di come si concima un’orchidea è descritta in dettaglio nella sezione Tecniche di coltivazione di questo blog.
Fioritura
La Paphiopedilum sukhakulii fiorisce in primavera, sviluppando uno stelo floreale dal centro del getto appena maturato. Ogni stelo porta un fiore delle dimensioni piuttosto notevoli: da 11 a 14 cm in larghezza. La fioritura viene stimolata dal leggero periodo di riposo durante i mesi invernali, che consiste nel piccolo abbassamento delle temperature, le riduzioni delle bagnature e la sospensione delle concimazioni, come è già stato descritto nelle sezioni precedenti di questo articolo.
Dove comprarla
Per fortuna, non è difficile da reperire; attualmente si trova dai vari rivenditori europei, italiani compresi.
Pubblicato il 28 aprile 2014, in Orchidee botaniche, Schede orchidee con tag coltivazione, orchidea, Paphiopedilum, Paphiopedilum sukhakulii. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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