Trapianto orchidea
Abbiamo appena ricevuto il pacco con le nuove orchidee, e la prima cosa che dovrebbe fare un collezionista é travasare tutte le piante. Le orchidee che si trovano davanti a noi sicuramente avranno vissuto tutta la loro vita dentro i loro vasi attuali. Quindi il substrato, essendo ormai vecchio, non contiene più le sostanze nutritive e potrebbe addirittura essere nocivo alle radici della pianta a causa del contenuto alto del calcare accumulato per anni. In questo post descrivo un tipico trapianto che ho fatto alla Hawkinsara Chien Ya Ocean “TM” appena arrivata. 🙂
1° passo: prepariamo la posizione per il lavoro. Per effettuare il trapianto avremo bisogno di un vaso nuovo (é una buona pratica cambiare anche il vaso), il substrato fresco (io sto per usare lo sfagno puro a fibra lunga) e le forbici.
2° passo: togliamo accuratamente l’orchidea dal vaso assieme al substrato vecchio. Alle volte le radici sono talmente fitte che bisogna tagliare il vaso con le forbici per liberarla. Io però sono fortunata: la mia Hawkinsara esce quasi subito, e ora la controllo. Come vedete nella foto, le sue radici sono in ottime condizioni per una pianta appena arrivata: non si vedono radici marce e le punte sono verdi (il ché vuol dire che la radice è in crescita).
3° passo: liberiamo l’orchidea dal substrato vecchio. Se è arrivata in sfagno, è facilissimo; se, come nel mio caso, c’è corteccia, dobbiamo prestare tantissima attenzione a non rovinare le radici staccandole dai pezzi della corteccia. Per farlo poso la mia Hawkinsara sul tavolo e tolgo il substrato vecchio pezzo per pezzo, tenendo i pezzettini con le dita di una mano e con l’altra staccando le radici piano piano per evitare che si rompano. Non bisogna mai tirare ma piuttosto applicare uno sforzo tenero di lato della radice per farla “scivolare” sulla corteccia e quindi staccarsi.
4° passo: la pianta è libera, e la porto in bagno per lavare bene le radici sotto l’acqua tiepida (mai fredda), e poi taglio le radici che sono morte. Come vedete, ce ne sono alcune al centro, saranno quelle vecchissime che poi sono state sostituite da quelle più giovani. Preferisco toglierle, perché il tessuto morto è sempre una fonte del marciume che non mi serve.
Adesso la pianta è pulita.
5° passo: esamino il substrato vecchio, e mi aspettano due sorprese. Prima, ho trovato le scaglie delle conchiglie. Le conchiglie sono una fonte di calcio, e quando i produttori le mettono nei substrati di certe piante, significa che il substrato acido, come lo sfagno, non è adatto. È la mia prima esperienza con questo ibrido di orchidee, e non sapevo nulla di queste sue particolarità. 🙂 Quindi devo cambiare il substrato che avevo scelto prima.
La seconda sorpresa mostra un’altra ragione per trapiantare le piante appena comprate: guardate questo “amico” che ho trovato. È un centopiedi che si trova spesso nei vasi di piante, e deve essere rimosso. Per ora l’ho messo in una tazza e dopo lo porterò fuori a liberarlo. 🙂
6° passo: preparo il substrato nuovo. Per fortuna ho ancora un sacchetto con il substrato già pronto per le orchidee, che ho preso da un garden center. Peccato che i substrati di questo tipo non sono adatti alle orchidee: sono troppo fitti e troppo organici. Guardate quante fibre organiche ci sono! Di questo substrato ne userò solo i pezzi della corteccia che trovo. Il resto non viene assolutamente utilizzato per le orchidee epifite, ma potrebbe essere utile per le orchidee terrestri come i Cypripedium.
Avendo selezionato i pezzi della corteccia, verifico che non siano troppo grandi: sono più indicati i pezzi di 2-3.5 cm. Quindi quelli più grandi devono essere tagliati in due.
Voilà, il substrato è quasi pronto! Perché “quasi”? Perché adesso mi serve una fonte di calcio che deve sostituire le conchiglie del substrato vecchio. Delle conchiglie non ne ho, quindi mi resta di usare l’unica cosa che c’è a disposizione: il guscio dell’uovo. Ricordiamo che non basta solo lavarlo per assicurare che è pronto per l’uso: bisogna anche togliere la pellicina attaccata all’interno del guscio, e lo faccio strofinando il guscio finché la pellicina non si stacca completamente. Poi lo faccio asciugare un po’, lo sminuzzo e lo tengo pronto.
7° passo: ora è tutto pronto per il trapianto. Metto un po’ di substrato sul fondo del vaso, poi inserisco l’orchidea, e poi la copro con il substrato, mettendo anche alcuni pezzettini del guscio d’uovo sminuzzato all’interno del vaso. Metto però la maggior parte del guscio sulla superficie del substrato: durante le bagnature non uscirà con l’acqua mentre la faccio scollare. Ora il travaso è finito. Mi resta da scrivere il nome della pianta e la data del suo arrivo nella mia collezione sul cartellino, e metterla nella sua posizione sul davanzale. 🙂
È meglio aspettare per 1-2 giorni con le bagnature delle orchidee appena travasate, per far chiudere le eventuali fratture delle radici. Però spruzzate la superficie del substrato per dare umidità e facilitare il loro adattamento alle condizioni nuove. Le concimazioni cominciano tra 1 mese all’incirca: il substrato fresco è ancora saturo di sostanze nutritive.
Pubblicato il 13 marzo 2014, in Tecniche di coltivazione con tag orchidee, trapianto, travaso. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 2 commenti.
Sono contenta della spiegazione del rinvaso dell,orchidea, perchè la mia ha perso tutti
i fiori,proverò il vostro consiglio.Grazie
Pingback: Oncidium Sweet Sugar | Orchidofili Italia