Quanta luce serve alle orchidee
Quando decidiamo di dedicarci alla coltivazione di orchidee in casa, la prima domanda da porsi è: che condizioni ha la casa, e cosa bisogna fare per avvicinarle alle condizioni accettabili per queste delicate piante? Uno dei valori principali per il benessere delle orchidee è l’intensità di luce. È molto importante sapere che quella che sembra “una luce buona” per l’occhio umano non lo è per le piante: loro hanno bisogno di un certo spettro di luce e una certa intensità per riuscire a catturare l’energia del sole e fare la fotosintesi.
Cos’è l’energia solare
Il sole produce energia che possiamo osservare sotto forma di luce Le particelle di luce, chiamate fotoni, portano certe quantità di energia. Questa energia fa vibrare i fotoni, ognuno nel suo modo, perché ognuno porta una quantità di energia diversa. La distanza entro cui i fotoni si muovono durante il loro viaggio, si chiama la lunghezza di onda, viene misurata in nanometri, e varia da 10-5nm a 1012nm.
Le diverse lunghezze d’onda costituiscono lo spettro di luce, di cui solo una piccola parte (da 380 a 750 nm) è visibile all’occhio umano che la distingue in forma di colori.
Spettro luce
Lo spettro luce visibile all’occhio umano è questa:
La luce utile per le orchidee è ancora meno:
Come vediamo, le orchidee non utilizzano le onde da 450 a 550 nm, e utilizzano pochissimo le onde da 550 a 650 nm. Invece nei punti di 430 e 660 nm l’assorbimento di energia è massimo, e massima sarà anche la fotosintesi.
Cosa capita quando l’illuminazione non è abbastanza forte? Le quantità di luce “utile” che arrivano alle foglie delle orchidee sono così poche, che la pianta non riesce a condurre la fotosintesi e ferma la crescita. Questo capita spesso durante i nostri autunni, inverni e primavere, quando il cielo è coperto dalle nuvole, ed è buio addirittura per noi, figuriamoci per le povere piante. Per questo motivo, quando scegliamo un angolo di casa dove verranno coltivate le orchidee, l’unica scelta giusta è il davanzale.
Finestre di casa
Adesso analizziamo quanta luce possiamo ottenere sulle finestre esposte in varie direzioni. L’intensità di illuminazione viene misurata in lux. Per riuscire a catturare l’energia necessaria per il loro sviluppo, le orchidee hanno bisogno di 10000 – 40000 lux (dipende dalla specie). Guardiamo quanto rendono le varie esposizioni durante la parte più luminosa (dalle ore 12 alle 14) di una giornata soleggiata.
Finestra esposta a sud:
davanzale: 50000 lux
1 metro dalla finestra: 800 lux
Finestra esposta a nord:
davanzale: 6500 lux
1 metro dalla finestra: 400 lux
Ovviamente questi valori sono stati riportati nel periodo estivo, quando l’intensità di luce è più alta. Nelle giornate nuvolose e durante le altre stagioni, l’intensità di luce è molto più bassa. Lo stesso vale se davanti alle finestre ci sono alberi, altre case ecc. che bloccano la luce. Possiamo anche vedere che addirittura un distanziamento di un solo metro dalla finestra fa calare catastroficamente l’intensità di luce utile per le orchidee. Quindi, quale esposizione è adatta?
Per le orchidee che prediligono ambienti più ombrosi (10000-18000 lux) vanno bene le finestre esposte ad est. Se la necessità di luce è più alta, dobbiamo posizionarle sulla finestra esposta ad ovest, mentre le specie come Vande, Cattleye, Cymbidium, Brassie ecc. avranno bisogno dell’esposizione a sud-ovest. Cosa si fa se disponiamo solo di finestre esposte a nord? 1) Si prendono solo le specie che necessitano di relativamente poca luce (Masdevallie, Phalaenopsis, alcune Paphiopedilum ecc), 2) anche per loro dovremo utilizzare un sistema di illuminazione artificiale per alcune ore durante il giorno, se vogliamo che fioriscano e stiano bene.
Ovviamente, le orchidee possono adattarsi alle condizioni che non sono ideali (non intendo le situazioni estreme ma solo qualche diversivo dalla norma) e produrre comunque qualche crescita anche se la luce non è sufficiente. Però non lo faranno a lungo: le crescite ottenute nelle condizioni sbagliate saranno più deboli, più esposte agli attacchi di parassiti e malattie, incapaci di fiorire nel modo giusto, e nel giro di 3-4 anni la pianta deperirà.
Come possiamo misurare l’intensità di luce?
Per ogni orchidofilo è importante avere un luxmetro:
Questo apparecchio misura correttamente i lux e ci fa vedere che condizioni abbiamo in giorni vari e posti vari. Non c’è bisogno di prendere un luxmetro costoso, può andare benissimo quello più semplice, che adesso su Amazon costa €13.99: http://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=luxmetro&sprefix=luxme%2Caps
Per concludere, quando vogliamo procurarci qualche specie di orchidee, il mio consiglio è di verificare le sue necessità PRIMA di prenderla, perché può capitare che semplicemente non saremo capaci a fornirle tutto ciò le serve per una vita decente.
Pubblicato il 27 febbraio 2015, in Principianti con tag finestra, luce, lux, orchidee, spettro. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 10 commenti.
Katerina, ottimo articolo! La luce è il fattore determinante per vedere le piante fiorire!! Spesso amici mi chiedono perchè la loro classica Phalaenopsis non fiorisce.. ed io consiglio semplicemente di sistemarla vicino ad una finestra. A distanza di mesi mi ringraziano perchè sono riusciti a farle fiorire nuovamente… la magia della fotosintesi!!!
Mi è capitato di notare un comportamento particolare degli steli basali di alcune orchidee, che ho posizionate vicino alla finestra. In questo momento la mia Phalaenopsis mannii ha 4 steli in crescita (lunghi 4cm), nati da diversi lati della base, che stanno direzionando le punte verso la finestra; ed è come se la pianta, percependo la fonte luminosa, faccia crescere gi steli verso il punto dove può garantire maggiore luce ai bocicoli che arriveranno. Si nota infatti come la linea di tutti gli steli che non hanno supporto, si sia modificata contemporaneamente incurvandosi in modo da raggiungere facilmente la luce.
Lo stesso comportamento mi è capitato di osservarlo in diverse Phal ibride e in alcune Masdevallia. Cosa ne pensate?
ciao Riccardo, posso dire che anche le mie orchidee hanno indirizzato sia i nuovi fiori e le nuove foglie verso la fonte luminosa piu vicina! addirittura una phal si è “sdraitata” cercando la luce, è buona cosa girare il vaso ogni tanto per assicurarsi che riceva luce in posizioni diverse
Ciao Riccardo, ti ringrazio per i complimenti! 🙂 E sì, le orchidee si indirizzano sempre verso le fonti luminose. Anche le mie lo fanno, ed è un comportamento assolutamente normale. La soluzione, come ha detto Matteo, è di girare i vasi (io lo faccio più o meno 1 volta al mese) per garantire la crescita uguale su tutti i lati. 🙂
Se dovessi girare tutti i vasi mi servirebbe un mese.. quindi non avrei mai riposo!!!! ahahahha
L’inclinazione della Phal é anche riconducibile a un comportamento che avviene in natura quando la piante, per evitare l’accumulo di acqua tra le foglie e colletto, si inclina verso il basso per farla scivolare via… Chiamiamolo istinto di sopravvivenza.
Ottimo articolo.
Ho una domanda /considerazione.
Si è soliti specificare i lux di cui ha bisogno una specie (es. 10.000 lux per le phalenopsis). Ma questi immagino siano riferiti alla sorgente luce solare che, come spiegato bene nell’articolo, viene solo in minima parte utilizzata dalle piante.
Nel caso di illuminazione artificiale con lampade a led specifiche (led rossi/blu/arancio) grossomodo tutta l’energia emessa verrà utilizzata dalle piante. Ne consegue quindi che i lux minimi necessari (e misurati con lo strumento) saranno meno.
Se ciò fosse corretto, quale è il giusto valore di lux che devo leggere sullo strumento nel caso di illuminazione a led?
Esiste un metodo empirico per calcolarlo?
Grazie
Dopo un anno di tentativi e tante orchidee bruciate per l’aver tentato di avvicinarmi ai valori di lux scritti ovunque, compreso questo articolo, posso ire che usando luce con lo spettro corretto, ossia una miscelazione di fredde/calde con un rapporto circa di 3 a 1 , i lux necessari possono essere ridotti del 90%!
per fare un esempio un phal sotto luce costante di 2.000 lux luce fredda per 12h die, ingiallisce e muore. e pensare che siamo circa al 10/15 % di quanto consigliato. La tua è una domanda molo intelligente. Non troveai nessun sito, neppure in inglese, che iporta questo fondamentale dato.
cioa.
s
….e quindi? A distanza di qualche anno da questo articolo, qualcuno ha sperimentato dei valori idonei? Esiste qualche tabella o qualche calcolo che potremmo utilizzare per creare un’illuminazione artificiale casalinga?
Grazie mille!!
su playstore c’è una applicazione per misurare i lumen.
Grazie dell’informazione! 🙂