Come creare un angolo da serra fredda

Oggi diamo il benvenuto a Riccardo, il nuovo collaboratore di Orchidofili Italia, che condividerà le sue esperienze uniche per quanto riguarda il fai da te e la coltivazione di alcune specie veramente rare e particolari. La sua passione per le orchidee è nata nel 2008, quando ha acquistato la sua prima… e da lì non ha mai smesso! Come tutti noi, è stato travolto dal fascino e carattere di queste meravigliose piante, che si fanno subito spazio nei nostri cuori appena cominciamo ad avvicinare il loro mondo. 🙂 Adesso Riccardo ha una grandissima collezione, con più di 150 specie botaniche, ed ha costruito un certo numero di orchidari e impianti vari per la cura di orchidee. Nell’articolo di oggi vi racconterà come ha realizzato una serra fredda sfruttando un angolo della sua casa. 🙂 Riccardo, a te!

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Premessa

Ciao a tutti! L’obbiettivo di questo report è quello di ispirare chiunque intenda cimentarsi con il fai da te, sfruttando un angolo della casa per costruire un ambiente ideale alle orchidee da clima freddo temperato.

Non tutti hanno un giardino con serra annessa, quindi senza dover rinunciare alla coltivazione delle nostre amiche orchidee, possiamo provare a creare un ambiente di coltivazione adatto alle loro esigenze.

Progettare e realizzare un micro ambiente sfruttando materiali riciclati, di fortuna o semplici per mantenendo i costi complessivi molto bassi.

Nel mio caso l’angolo da serra fredda che ho chiamato il “Crotto del frecc”, è nato dall’idea di creare un ambiente ideale per le specie che necessitano di temperature fredde come le Masdevallia, le Restrepia, la Neofinetia e altre che amano trascorrere periodi al freddo; un ambiente però in grado di non far scendere le temperature sotto i 6C°.

Angolo della casa

Foto_1Nel mio caso ho sfruttato una nicchia dell’appartamento che dà su un balcone esterno. Esposizione ad ovest quindi ideale per il periodo invernale dove il sole arriva nel tardo pomeriggio fino al tramonto. La nicchia è creata da due porte… una porta finestra in vetro che da accesso al balcone e una in ferro battuto. Una presa elettrica esterna garantisce corrente per le apparecchiature.

Materiali e impiego

Impiegare oggetti riciclati e acquistare cose semplici ma funzionali. Ho recuperato vecchi ripiani della “verdemax” del mio primo orchidario (nuovo costa sui 30€). Li ho montati uno sopra l’altro da sfruttare tutto lo spazio in altezza. La struttura ripiani viene fissata al muro con chiodi ma possono essere impiegati anche piccoli tasselli.

Alla struttura a ripiani viene fissata una griglia in ferro zincato. Io uso quelle che si usano in edilizia per i pavimenti. Si trovano a meno di un euro nei centri per edilizia misure 2mx1,20m.

Il Pluribal avvolge la porta in ferro battuto. Questo materiale costa molto poco e viene venduto al metro nei brico. Il mio non è costato nulla perché recuperato grazie ad un amico che lavora in un magazzino pezzi di ricambi auto, ricavato dagli imballaggi e destinato al macero.

Due fari a led da esterno da 6000k e da che vengono fissati con fascette elettriche ad una vecchia lampada a piantana riciclata. Due ventoline da PC recuperate dagli alimentatori (alimentatori recuperati in un negozio di informatica che me li regala visto che dovrebbe portarli in discarica… unico problema, che per me è un divertimento, è smontarli per estrarre la ventolina). Queste vengono poi attaccate ad un alimentatore da 12V (o con voltaggio inferiore) riciclato perché fungeva da caricabatteria dei vecchi cellulari.

Foto_3Due umidificatori ad ultrasuoni aria fredda con serbatoio da 5l.. (costo cad 40€). Un tubo lungo 1,5m riciclato da un aspirapolvere… in alternativa si può acquistare il tubo in negozi della gomma o fai da te specializzati che lo vendono al metro.

Foto_3_1Un pezzo di telo di ovatta che si usa per non sporcare quando si imbianca comprato a pochi euro nelle offerte al brico. Io lo uso come sfondo per non bagnare il muro e per creare maggiore umidità intorno alle zattere visto che l’ovatta assorbe molta acqua.

Piani di appoggio che si usano in cucina, fatti in metallo rivestito e acquistati in un Brico a 5€ l’uno. (si trovano anche all’IKEA o al Grancasa). Sono ottimi reggi vaso e avendo la sponda alta, non si ha il rischio di far cadere la pianta.

Una presa multipla (costo 10€); due timer meccanici (5€ cad.). Uno regola i tempi di accensione dei faretti a Led e l’altro quello delle ventoline.

Foto_4Io uso una centralina che mi consente di controllare temperatura, umidità e ventilazione.

In questo caso si attiva solo per dare accensione ai due umidificatori quando l’umidità scende sotto ai valori che ho impostato. La centralina (costo 68€) non è obbligatoria, ma è molto funzionale. Infatti in nostra assenza consente di controllare i valori con una semplice impostazione, mantenendoli sempre stabili.

Assemblaggio

La parte più divertente. Tenete a portata di mano gli attrezzi (forbici, nastro isolante, fascette in plastica da elettricista, cacciavite, mammut elettrici per i collegamenti).

La cosa importante è isolare i collegamenti elettrici e la ciabatta visto che l’ambiente ha una elevata umidità. Io ho ricoperto tutti i collegamenti con sacchi di plastica.. quelli grandi dell’immondizia.

Foto_2Il pluribal protegge la nicchia da gelate… nella parte inferiore della porta in ferro rimane uno spazio di pochi cm da dove entra sempre aria fresca. Il pluribal è stato avvolto sulla porta e fissato con fascette da elettricista. Avvolgendolo in questo modo si crea un anticamera di aria nella parte della struttura in ferro, in grado di isolare ancora di più la zona di coltivazione.

Alla struttura a ripiani fisso con fascette da elettricista la griglia in ferro zincato e la rivesto con il telo di ovatta da imbianchini. Prendo le misure sul muro dopo aver creato il piano di appoggio per la struttura a ripiani con tre mattoni riciclati. Pianto i chiodi ad U sui quali poi fisso la struttura.

Fisso i ripiani da cucina alla porta in ferro con faccette distanziandoli di circa 20 cm in modo da poter alloggiare comodamente i vasi da 12cm di sezione. Sistemo l’impianto elettrico in modo da averlo a portata in caso di necessità, quindi avvicino la ciabatta al Foto_6muro nella parte bassa. Sistemo i fari a led al palo della lampada a piantana e li distanzio di un metro in modo da poter coprire e illuminare tutta la sezione di coltivazione in verticale. Posiziono le due ventoline in alto, rivolte verso il muro e non verso i ripiani di coltivazione. Isolo i collegamenti elettrici (mammut o morsetti elettrici) con nastro isolante.

Sistemo la centralina a portata di mano e vista e sistemo le due sonde (umidità e temperatura) a metà struttura in un punto riparato (quando nebulizzo con pompa a mano) dagli spruzzi d’acqua.

La ciabatta elettrica della centralina viene sistemata in basso in un punto riparato e isolata con un sacco in plastica.

Sistemo e predispongo i timer e la centralina collegando poi tutte le prese. Isolo con sacchi in plastica.

Foto_5E’ consigliabile provare i singoli collegamenti per vedere se funziona tutto man mano che assembliamo. Evitiamo di fare solo la prova generale alla fine dei lavori, perché in caso di necessità diventa scomodo smontare tutto. Un umidificatore crea una nebbia nella parte bassa della nicchia mentre l’altro nel quale è stato inserito il tubo riciclato dall’aspirapolvere, spara la nebbia fredda nella parte alta verso la zona zattere.

Sistemazione piante

P1070599La sistemazione è in funzione delle specie e delle loro esigenze. Ho creato una zona zattere nella parte alta (la griglia di rete zincata è ottima per ospitare le zattere). Dove arriva maggiore luce solare ho sistemato le piante che neces

sitano di maggiori lux. In basso, dove le temperature sono inferiori di uno o due gradi, quasi tutte le Masdevallie. Le Restrepia sono sistemati sui ripiani della struttura e le Neofinetia nelle griglie attaccate alla porta in ferro in modo da prendere tutta la luce solare possibile.

La serra fredda in questo momento ospita anche: Gastrochillus fuscopunctatus, Octomeri grandiflora, Phalenopsis wilsonii, Phal venosa, Sophronitis mantichera e coccinea, Pteroceras semiteretifolium, Sarchochilus hartmanii, sedirea japonica, Sarcochilus ceciliae, Phalaenopsis pulcra, Cleisostoma (Pelatantheria) scolopendrifolia e Mediocalcar decoratum.

P1070599————————————————

RICCARDO

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Pubblicato il 18 febbraio 2015, in Fai da te, Tecniche di coltivazione con tag , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 9 commenti.

  1. ottimo! non ho capito dove hai posizionato i faretti, se dento o fuori la serra.
    ps non rischi che in inverno (non so dove tu viva) le temperature scendano sotto zero?
    M

    • Grazie Matteo. I due faretti si vedono bene in una foto e sono sul lato sx e stanno dentro la “nicchia” di coltivazione… e lo strato di pluriball sulla porta inferriata, consente di tenere le temperature sempre sopra lo zero. Vivo al nord a pochi km dalla Svizzera e le temperature all’interno dell’ambiente di coltivazione, non sono mai scese sotto i 6C°, anche con temperature notturne esterne sotto lo zero. Inoltre questa soluzione mi consente di ottenere uno sbalzo termico tra giorno e notte significativo (cosa che in casa sarebbe impossibile da creare). Nel mio caso supera spesso il range di 15C°, facendo la gioia di piante come le Masdevallia.

  2. Ciao Richy, forse dalle foto avevo fatto un po di confusione ma devo dire che ora mi è piu chiaro – io per ora tengo la mia unica serra (più o meno è come la tua ma con piu ripiani) in cantina, e tengo l’illuminazione interna alla serra così da generare uno sbalzo termico considerevole tra ‘giorno’ e ‘notte’, inoltre per contenere i costi delle corrente\ventole\umidificatore\etc sto sperimendando da quest’anno un ciclo di illuminazione invertito, cosi da ricreare il ‘giorno’ (per le pinate) durante le ore notturne (anche per combattere il freddo delle ore notturne, purtoppo ho alcune piante che dovrebbero stare a qualche grado in piu rispetto a quello in cui si trovano).

    ps. hai mai utilizzato delle lampade termiche per aumentare la temperatura?
    per intenderci queste http://www.fidobox.it/fidoboxriscaldamento.htm le vorrei usare insieme alla centralina per evitare che le temperatura scendano troppo..

    ciao
    M

    • Ciao Matteo… ottima la soluzione in cantina e la tua idea di invertire il ciclo del fotoperiodo. Non conosco quelle lampade. Io mi sono affidato ai cavetti riscaldanti da acquario… immersi nell’acqua in un grosso sottovaso o bacinella, e regolati da un termostato da acquari. Scaldano creando umidità… cosa importante per le nostre piante.

  3. ottimo soluzione! credo che la copierò, ciao

  4. Salve, io ho la situazione climatica inversa…. essendo vicino al mare non ho problemi a creare una serra da clima caldo. per me una serra fredda e’ molto difficile da costruire. Cosa consigli per rinfrescare l’ambiente ? il problema: condizionatori asciugano l’aria, oltre ad essere ingombranti, mentre I rinfrescatori adiabatici (che umidificano) devono essere sempre posti con ricircolo d’aria dall’esterno, cosa non sempre possibile (e sono ingombranti anche loro oltre ad avere flussi d’aria molto forti per garantire adeguata evaporazione e quindi inadatti ad un ambiente piccolo.

  5. ciao Marco,
    si possono usare gli impianti di nebulizzazione, azionati da pompe ad alta pressione (70 Bar), che con gli ugelli adatti creano una nebbia molto fine ed abbattono le temperature interne della serra mantenendo sempre alta l’umidità.

  6. Ciao! Complimenti per il blog e i consigli utili… io sono alle prime armi: in casa ho alcune phalenopsis e dei dendrobium che se la cavano abbastanza bene…. ora però mi è venuta un’idea. Nella mia taverna c’è una cucinetta con una finestra esposta a sud-est, è molto luminosa ma, siccome non c’è riscaldamento, fa freddo. Allora vorrei sfruttare quello spazio per provare a coltivare qualche esemplare da serra fredda… che specie mi consiglieresti per iniziare? potrebbe andar bene come spazio? Grazie! Ciao!

    • Ciao! 🙂 Grazie mille per i complimenti!
      Per quanto riguarda la tua domanda, dovrei sapere le temp minime e massime che si raggiungono nel corso dell’anno 🙂

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